Il direttivo nazionale del Movimento per la Vita ha eletto presidente Marina Casini Bandini. Giurista e bioeticista, protagonista dell'iniziativa europea Uno di noi, succede a Gian Luigi Gigli.
Marina Casini Bandini è la nuova presidente del Movimento per la vita italiano. Eletta dal direttivo nazionale uscito dall’assemblea del 17 marzo, succede a Gian Luigi Gigli.
Nata nel 1966, giurista e bioeticista, figlia del fondatore del Movimento per la vita Carlo Casini, è docente all’Istituto di Bioetica e Medical humanities dell’Università Cattolica di Roma e autrice di un gran numero di pubblicazioni su bioetica, diritti umani, obiezione di coscienza, famiglia, inizio e fine vita. Vicepresidente uscente del Movimento per la vita e, al suo interno, membro della Commissione di biodiritto, è tra i protagonisti dell’iniziativa nei Paesi e nelle istituzioni della Ue per il riconoscimento giuridico dell’embrione umano, e si è battuta perché «la cultura europea si alzi in piedi a rendere testimonianza che davvero ogni figlio, fin dal concepimento, è Uno di noi», facendo di questa convinzione un «essenziale strumento di prevenzione dell’aborto e di dialogo con tutta la società». Si è spesa con passione per denunciare l’influsso di «una cultura aggressiva che in nome dell’autodeterminazione si appropria dei più elementari diritti umani e cerca di stravolgerli».
Sposata con Michele Bandini, docente di filologia classica all'Università della Basilicata, è madre di Giovanni, 20 anni.
Le viene ora affidata la responsabilità nazionale del Mpv, una federazione di oltre seicento movimenti locali, di centri e servizi di aiuto alla vita, di case di accoglienza, una realtà multiforme attiva in tutta Italia nel promuovere e difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni persona umana, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli e indifesi e, prima di tutti, del bambino concepito e non ancora nato.
I Centri di aiuto alla vita (Cav) – forse il lato di Mpv più conosciuto dagli italiani – costituiscono le sedi operative di Mpv e si prodigano per rispondere in modo concreto alle necessità delle donne che vivono una gravidanza difficile o inattesa. Il Movimento ha sedi locali in tutto il territorio nazionale ed è articolato in 20 federazioni regionali.
«Noi oggi dobbiamo fare il primo passo verso una nuova umanità, un nuovo umanesimo… è un passo indicato da tutta la nostra storia: riconoscere che ogni essere umano anche quando è povero è uno di noi; anche quando è il più povero dei poveri, quale è il figlio concepito e non ancora nato». Questo periodo del nuovo libro di Carlo Casini, dal titolo “Vita Nascente – Prima Pietra di un Nuovo Umanesimo” (ed. San Paolo), ben sintetizza lo scopo dell’Autore: guidarci verso il traguardo di un umanesimo nuovo perché compiuto nel riconoscere a tutti, a partire dal concepimento, la voce e il volto e i diritti che appartengono ad ogni uomo.
In queste pagine cosi dense di concetti c’è tutta la passione per l’uomo che ha caratterizzato l’impegno politico e professionale del Presidente onorario del Movimento per la Vita, fin dal 1975, come ricorda l’Autore, quando fu «posto di fronte al dramma dell’aborto concreto e alla pretesa di qualificarne la legalizzazione come progresso di civiltà».
C’è anche la passione educativa del docente che guida per mano il lettore e fornisce gli strumenti culturali, le argomentazioni che possono aiutare ciascuno a meglio qualificare il proprio impegno per la vita nascente.
C’è l’esperienza di chi è da sempre sul fronte della Vita prima nel lavoro in magistratura e poi nelle aule del Parlamento Italiano ed Europeo, ed ora nella Federazione Europea Uno di Noi, il frutto maturo di un lungo lavoro di ricostruzione di un’Europa fondata sulla solida base dei diritti umani, come era stata sognata dai Padri fondatori.
Colpiscono il lettore la comprensione dei problemi cosi complessi e le intuizioni profetiche del pensiero di giganti della difesa della Vita come Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, eppure questo libro non è una raccolta di ricordi. Tutto è proiettato verso il futuro per offrire a ciascuno una chiara dimostrazione di quanto è davvero alta la posta in gioco, cioè la nostra umanità.
«Alla nostra epoca è imposta la missione di rispondere: Uomo o cosa? Soggetto o oggetto? Fine o mezzo? Si tratta di portare a conclusione un lungo cammino e di risvegliare e consolidare le energie per procedere verso un nuovo umanesimo». La prima sfida è e resta sempre quella della Vita e questo libro cosi aperto allo stupore della meraviglia e capace di uno sguardo unico sul figlio concepito diventa bussola per orientare le nostre scelte associative, per sostenere la famiglia, per contribuire alla costruzione del bene comune e per rifondare la politica.